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Wednesday, January 10, 2007

Wednesday, July 19, 2006

CONTATTACI

Artelocanda nasce come progetto espositivo per la promozione dell'arte contemporanea. Dopo la sperimentazione di momenti di fruizione consapevole all'interno di "luoghi del gusto" è dal 2006 un progetto aperto anche verso il mercato giapponese. Per ogni informazione sulle opere e sul contatto con gli artisti, per la realizzazione di esposizioni scrivete a: artelocanda@email.it

Tuesday, July 18, 2006

Gli artisti per il Giappone: Tonia Copertino


- Nasce a Molfetta (BA)

- Si diploma presso la Scuola d'Arte di Bari nei corsi di Spizzico e De Robertis e, sino al 1997 è stata titolare di cattedra artistica nella Scuola Media a Bologna e Molfetta

- Ha fondato e fatto parte di diverse associazioni artistiche e culturali e, attualmente, è presidente dell'Associazione Culturale "ArteImmagine".
- Nella sua carriera artistica ha tenuto mostre personali, collettive e laboratori d'Arte contemporanea.
- Vive e lavora a Molfetta.

Gli artisti per il Giappone: Rita Maione


- Nasce a Putignano (Bari)
- si diploma presso il Liceo artistico in Bari e poi all'Accademia d'arte.
- Ha fatto parte di movimenti artistici
e associativi per l'arte cotemporanea.
- nella sua carriera artistica ha tenuto mostre personali, collettive con premi e riconoscimenti.
Diverse sue opere appartengono a collezioni private e enti pubblici.
- Oggi è dottoressa in musicarterapia e counselor.
- Opera in Italia.

ARTELOCANDA per il GIAPPONE

ARTELOCANDA promuove l'arte contemporanea di alcuni artisti per il mercato giapponese.
Attraverso ARTELOCANDA le opere di questi artisti potranno essere conosciute in giappone.
Un referente unico si occupa della promozione direttamente in giappone.
Attraverso il nostro referente, ogni acquirente sarà messo in contatto con l'artista e con l'arte italiana.
ARTELOCANDA si rivolge al privato cittadino per arredare con il gisto dell'arte contemporanea emergente la sua casa, come alla grande industria per l'allestimento degli spazi commerciali e di ufficio con opere di artisti italiani di provata esperienza.

PROMUOVERE L'ARTE ITALIANA

Oggi ARTELOCANDA raccoglie in se una serie di artisti con differenti forme di arte (design e arti visive, installazioni e performance video).

Gli eventi realizzati

2004 - ARTELOCANDA arte contemporanea in Abbazia. San Vito di polignano a Mare.

E' stata l'inaugurazione del progetto espositivo ARTELOCANDA. [settembre 2004] E' l'inserimento della contemporaneità delle forme dell'arte e del design a confronto con antichi spazi e volumi [complesso abbaziale dei Benedettini in S.Vito - 500' 700' Via S.Vito, 225 - 70024 Polignano a Mare]. Il libero laboratorio per le arti D+ARTE , una riunione di forze espressive e di sperimentazione proveninete da diverse e differenti ambiti di produzione e espressione origina in collaborazione con Milena Meliota, con il Patrocinio del Comune di Polignano a Mare, con il patrocinio del Comune di Rutigliano ed in collaborazione con l'ass.culturale e galleria d'arte ARTE Immagine di Molfetta e con la galleria d'arte LA BOTTEGA delle arti di Mola di Bari, inaugura venerdi' 3 Settembre nelle Sale della Locanda dei Benedettini antico frantoio ad uso dell'Abbazia dei Benedettini di S.Vito oggi locali adibiti a ristorazione, una mostra che documenta l'impegno artistico di alcuni significativi artisti della consolidata scena artistica italiana assieme ad interventi di giovani emergenti.
La generazione maturata nella ricerca del linguaggio si confronta con la generazione dell' oggetto-opera di design e della fotografia in un filo conduttore fatto di modalitàdi esecuzione mai consuete.
Gli artisti (alcuni dei quali rappresentativi a livelo nazionale e internazionale) sono: NICOLA MOREA, TONIA COPERTINO, ANGELO ALBANESE, ANTONIO DI CIAULA, FRANCESCO AVELLIS, ALFIO CANGIANI, MIMMO AVELLIS, INCREDIX. Il carattere della mostra ha un prevalente e radicato nucleo di carattere informale assieme ad interventi di oggetti design, fotografie e installazioni visive.
A tutti è stato chiesto di elaborare un prodotto d'arte che fosse rappresentativo del proprio lavoro artistico attuale; dei pannelli didascalici permetteranno di comprendere origine e percorsi degli artisti confrontandone modalità di espressione, assonanze, atmosfere e contrasti. Quello che ci si auspica di far emergere è un bisogno rinnovato di arte contemporanea da fruire perchè compresa,e in quanto tale da fare propria: dall'irriverenza sarcastica di Mimmo Avellis, al gestuale intimista di Copertino, dall'informale di Albanese al virtuosismo pittorico di Morea, dalle forme dei luoghi documentati di Di Ciaula all'ironia spaziale di Francesco Avellis, dalla progettualità del fare luce di Cangiani ai pensieri luminosi di Pino Giacovelli
Allestimento, grafica e relazioni esterne: Massimo Amidani, Antonio Di Ciaula, Antonella Viele, Antonella Girone, Annalaura Giorgio
relazioni esterne: Milena Meliota
ALFIO CANGIANI nasce a Bari nel Sessanta; alterna al lavoro di grafico pubblicitario, visual merchandiser e designer, attivita' di poeta e artista visivo. Come visual merchandiser ha curato allestimenti per numerose attivita' nazionali creando inediti schemi espositivi, mentre il suo impegno di designer lo vede esprimersi in un linguaggio che coinvolge architettura, arredamento ed arte; nel campo dell'arredamento si è occupato di complementi di arredo, sistemi di sedute, apparecchi illuminanti, curando in prima persona i progetti, dall’ideazione fino all’edizione dei prodotti ottenendo riconoscimenti europei tra cui interieur 02, 18ma biennale internazionale della creativitànel design d’interni, 2002, Kortrijk – Belgio selezione lampada “di-lampda” Per la poesia è stato selezionato a Bologna, nell’ambito di “Tendencias 1988”, è presente nell’antologia “Il grande blu, il grande nero” (Transeuropa 1988), nonché in quella allegata ai nn. 7 e 8 della rivista “Escamotage”. Sue poesie e racconti sono stati pubblicati sulle riviste “Temporali”, “Aube Magazine”, “Escamotage”, “Spartivento”, “Versodove”, “Campimagnetici”, “Il bosco delle noci”. Suoi versi sono stati tradotti in inglese e in francese. Ha organizzato performances, readings.
ANGELO ALBANESE Non si puo’ fare a meno di riferirsi all’esploso informale quando si guarda all’opera di Albanese. L’assenza di un atteggiamento costruttivo della forma dove La linea, il colore, la figura perdono anch'essi significato e vengono sostituiti dal segno e dalla materia unici trasmettitori del messaggio all’esterno. Una ricerca nata da esperienze decorative ed evolutasi in un linguaggio oltre norma compositiva o accorgimento estetico. L’uso del "dripping", (sgocciolamento), proprio a Max Ernst, come l’action painting di Pollock emergono nel corpo a corpo con la superficie da dipingere. Si tratta di materia senza struttura formale e pertanto reminiscenza espressionista, dove si imprime e vive l’urlo della passione e/o l’esplosione incisiva. Angelo Albanese formatosi presso l’Accademia di Belle Arti, opera ed espone a Bari. Estratto dal commento alla mostra “i colori dell’infinito” Gargàass. cult. Bari – 26.12.2003 “Fra tele incorniciate e pannelli a tutta altezza; la lettura di Albanese è di quel senso vorticoso dei frammenti di vita dis-ordinata (smalti di accesi cromatismi) che corrono sulla strada, (come la vita stessa di Albanese) e nella materializzazione a rilievo di attese e noie, evasioni fumate (informale di soliditàplastiche negli elementi di lavoro, viti e chiodi e di inganni nel tempo, cicche di sigarette). Pur in una matrice informale, tentativi di immagine a creare evanescenze (passaggio a riflessioni introspettive?). di sicuro paesaggi verso nuove evasioni (forse la strada del viaggio ha raggiunto un incrocio) quelli che si riconoscono nella fluida energia floreale… Il decorativismo dei “totem” (tele 150cm x 30 cm) nelle seria calde colorazioni di reminiscenza espressionista. Il design materico ed “espressivo” nella stilizzazione di profili (quasi mascherate) – umane visioni - su pannelli che intrecciano sino a diventare forme di solo colore. Impasto verso la fuga…”
ANTONIO DI CIAULA Operativo nel campo della grafica digitale con particolare attenzione all’impaginazione è da alcuni anni interprete del mondo dell’immagine fotografica. in conformitàdella voglia e della necessitàdi riscoprire le tecniche più antiche e più autentiche. Da questa ricerca e questo incontro dell’aspetto tecnico con quello comunicativo Antonio Di Ciaula riconosce il mezzo fotografico in due direzioni, da una parte utile per ricercare i luoghi e le identitàpiù attraenti e nascoste della nostra terra (soprattutto Puglia e Basilicata), dall’ altra indispensabile per archiviarne e documentarne i risultati. Presidente dell’ass.culturale Hermanos collabora ad iniziative editoriali. Attualmente espone quale partecipante al progetto Work shop “New smiles of Europe” – sezione fotografia in Francia Germania Inghilterra. Collabora con la galleria d’arte fotografica Arti Visive di Renzo Menolascina e Linda Signorile a Bari.
FRANCESCO AVELLIS “riciclatore” di materiali e oggetti d’uso comune per fini artistici, e se da un canto egli sembra indicare all’Occidente industrializzato che possono essere pensate soluzioni “earth-ship” ad uno dei problemi contemporanei più scottanti, dall’altro, con un arguto scarto lessicale, indica quella del “reimpiego funzionale” quale possibile avanguardia d’arte. Nelle asciutte sentenze di Avellis, veri e propri “aforismi” tridimensionali c’è qualcosa di diverso e di perverso: un velo di dolore e di dramma sembra sospeso su ogni lavoro di questo artista. Architetto ed esperto di musealizzazione dei Beni Archeologici e di conservazione delle strutture rurali pugliesi. Prosegue da anni una ricerca artistica basata sulla reinvenzione degli oggetti di uso comune attraverso l’ironia, tra informale materico e gioco dadaista a reinserire nuove chiavi di interazione tra spettatore e spazio allestito non di rado alterando la percezione con il gigantismo. Estratto dalla presentazione di Alvaro Spegnesi alla Personale – ass. Otium 2001 - Bari. Riciclaggio è un vocabolo molto in uso nella societàdei consumi di massa che, accortasi del costo economico e dell’impatto ambientale delle sue enormi quantitàdi scarti, cerca di correre ai ripari prima che sia troppo tardi puntando sul riciclaggio dei rifiuti- carta, vetro, plastica, fibre sintetiche – per liberare le proprie discariche almeno da una parte di tale straripante mole di avanzi. Francesco Avellis si dimostra uno straordinario “riciclatore” di materiali e oggetti d’uso comune per fini artistici, e se da un canto egli sembra indicare all’Occidente industrializzato che possono essere pensate soluzioni “earth-ship” ad uno dei problemi contemporanei più scottanti, dall’altro, con un arguto scarto lessicale, indica quella del “reimpiego funzionale” quale possibile avanguardia d’arte. Ad una prima analisi s’ evidenzia nella ricerca di Avellis un’adesione totale e appassionata alle poetiche dadaiste e surrealiste dovute sia all’uso del collage polimaterico di “oggetti trovati” che alla raffinata individuazione dei titoli creati ad hoc per provocare una fruizione scioccante, spesso intrigante, sempre sorprendente. “il dubbio sull’oggetto di uso comune” dice l’autore “incertezza della sua identitàpassata o la certezza di quella presente, si annullano sovrapponendosi” e il “doppio” si manifesta anche nelle opere pittoriche come “uomo e uoma” in cui tutto ruota intorno al significato di “tessere” quelle usate per il mosaico e il verbo che è il sinonimo di “tramare”... Spirito ludico e attrazione per le materie muovono il bricolage creativo che Avellis affianca alla sua primaria professione di architetto. Egli ama giocare con gli oggetti, riassemblandoli in combinazioni ironiche su supporti di compensato colorati a smalto, partendo da un’idea o da un tema che quelli gli suggeriscono.
MIMMO AVELLIS L’immediatezza e l’introduzione ad un linguaggio euforico del rappresentare arte sono propri di questo poliedrico artista, critico sarcastico del proprio tempo. Specializzato in grafica artistica, è stato per diversi anni Creativo Pubblicitario, ispiratosi alla cultura surrealista, con lo stravolgimento della parola tramite l’ironia. Utilizza la propria carica creativa per l’immagine mediale con video d’autore presentati in diversi festival nazionali, e con pubblicazioni. Suoi interventi visivi sono stati realizzati per la Pinacoteca Provinciale di Bari, Festival della Valle d’Itria a Martina Franca, gallerie d’arte ed associazioni culturali. Pubblicazioni: QUELLI CHE… foto libro – con il fotografo Beppe Gernone. Ed. Edipuglia, 1985 IL NODO DI GORDIO monografia. Edita Assessorato alla Cultura – Regione Puglia, 1986 AMEMIPIACE Versimmagini. WIP edizioni, 2000 Alcuni titoli della sua produzione video: SHIATSU contrasto tra la calma serafica orientale predicata e l’irruenza occidentale; VIDEOFAVOLA i bambini in casa si inventano proprie favole che i grandi non capiscono; PER CARLO FUSCA video d’arte sul pittore neomanierista ispirato all’antico come metafora; A SE STANTE mostra di Mimmo e Alex Avellis su sculture, assemblage e ready mades
NICOLA MOREA Citazioni e riferimenti naturali sono propri ai metodi espressivi di Nicola Morea. Si tratta di uno spazio natura comunque sempre denso, un ambientale "geo-grafico" delle Murge, mai incontaminato ma giàconsegnato alla storia della cultura. In questo la pittura di Morea è europea dove la tensione e l’energia dello stato naturale trasmessa attraverso un progressivo spostamento dell’attenzione dalla forma alla materia, con la quale l'opera finisce per identificarsi. il personale sistema di grafia colorata nel quale non è previsto l’uso del pennello, se non nella preparazione dei fondi, permette attraverso l’uso degli smalti, tracce sedimentate della memoria, e ritmo dei segni a riprodurre, in un rapporto tra spirito e forma. Si rivela in questo il biomorfismo dell’immagine figurativa mascherata a favore di una possibile figurazione dell’io interiore per esprimere i sentimenti piuttosto che illustrarli. In questi canoni informali c’è la sua "scrittura della terra". Tra questi frammenti di territorio bisogna cercare, nella tensione frenetica che continua sino a che l’emozione cessa per poi riprendere, entrando tra i meandri del colore e comprendere in quel tutto-dappertutto di cui pollock è stato fautore, nella materia, che si addensa definendo la superficie e lo spazio, consentendo ai "frammenti" di aggregarsi e conferendo alle opere una precisa organizzazione formale leggibile sempre come paesaggio. Al suo attivo ha circa 50 personali in Italia e all'estero e partecipazioni a concorsi nazionali e internazionali con riconoscimenti significativi.Sue opere figurano in collezioni pubbliche e private. Ha fondato il movimento "Terzo Millennio" aspetti d'arte contemporanea.
TONIA COPERTINO È scrittura rivelata. Qui si materializza la poesia (quella di John DONNE presente sempre nei suoi fondi) ma se prende forma un mezzo che per sua natura non puo’ essere materia, allo stesso tempo si sovrappone scrittura alla scrittura. Le carte di Tonia Copertino “assorbono” la scrittura sottostante per diventare altra scrittura. Un neo linguaggio (figlio di forma e letteratura assieme) che porta la lirica oltre il vincolo editoriale, oltre se stessa, a realizzare una fruizione altra sino a farle assumere forma ed esposizione. Nel gesto che ha un programma legato alla memoria dell’eros frammentato e nel segno che sutura le nuove grammatiche, esiste un tipo di penetrazione mentale in una sorta di scrittura bianca aperta al significato di chi la guarda che rimanda a Mark Tobey ed ai suoi pittogrammi rettangolari dove le componenti automatico-gestuali sono sempre frutto di meditazione sui valori espressivi del segno come all’evoluzione di quelle matrici espressionistiche informali proprie a Franz Kline del gesto ampio, tracciato a pieno braccio col segno nero su fondo bianco, dove la casualitàappare quasi simulata quando il gesto presente è sempre parte di un progetto e di una elaborazione consapevole. Tonia Copertino si esprime in questo genere di segnica gestuale prodotto da una volontàdi lasciare una traccia vivente e immediata del proprio essere sofferto e tumultuoso libero da limiti e condizionamenti.
Tonia Copertino è maturata artisticamente nei corsi di Spizzico e De Robertis alla scuola d’arte di Bari. Sino al 97 titolare della cattedra artistica a Bologna e Molfetta. È presidente dell’Ass.culturale Arte Immagine di Molfetta. Ha esposto in Italia e all’Estero con riconoscimenti della critica contemporanea per la scrittura oggettuale dei Libri d’artista.
INCREDIX Pino Giacovelli è da sempre un artigiano designer che nel suo laboratorio disegna e realizza “cose” che nascono direttamente dal pensiero e da un’idea a cui dare forma di “pensiero luminoso”. Le opere installazioni o gli oggetti luci-scultura sono quasi sempre pezzi unici che illuminano lo spirito in quella imperfezione delle “cose” realizzate esclusivamente a mano. Le “Handmade emotions” dalle lavorazioni del mosaico composto da tessere in pietra, alla resina e pigmenti con lavorazione a filo, sono un linguaggio plastico autonomo mai effimero a realizzare oggetti in cui la lezione contemporanea si fa viva a svincolare rigide relazioni forma e funzione a favore di esperienze di interazione nuove con lo spazio. Incredix collabora con gallerie, negozi di arredamento, interior designer, architetti, ed allestimenti scenografici. Suoi interventi si possono apprezzare in ambito locale e nazionale.

2005 - ARTELOCANDA quaranta x quaranta. Cafe du Mar. centro storico Bari.

Artelocanda è quaranta [40x] quaranta da domenica 7 novembre 2004 [Cafe Du Mar Strada Palazzo di Citta 51 centro storico di Bari]. Espongono IAIA GAGLIANI, ANTONIO DI CIAULA, GIUSEPPINA CALABRESE, ANGELA CONSOLI. Performance: recalling [40x]? - creazione ed esposizione di abito in stile anni 40; HanselundGRETEL with Shortpeople: 'Pils Pulse - 5 poems by Gretel' - video per la regia di Cecilia ADDONE un tocco .. un abito.. uno sguardo.. un gesto.. Anni 40, un richiamo ad un periodo di fragile contrapposizione al drammatico ma anche momento cardine di rivincita culturale e sociale. Il made in Italy inizia qui. una mostra fotografica, pittorica e stilistica, Un assaggio.. un ascolto .. una traccia del passato rivista con l'occhio del presente.. Cosi il libero laboratorio per le arti, nato per promuovere ogni forma d'arte anche in spazi non consueti, propone un nuovo percorso visivo dal neorealismo all'arte contemporanea, dalla melodia dello swing alle voci del jazz in uno spazio rivisitato e sorprendente.
Una selezione di opere fotografiche ed interventi di arti applicate e video. Una mostra che traccia nel pretesto del [40x] un percorso e un'occasione di riflessione su un momento cardine della nostra storia culturale, in una miscellanea tutta contemporanea: che è immagine del ricordo (Di Ciaula), linguaggio concettuale (Consoli), giocosità fotografata (Gagliani) autoritratti di movimento (Calabrese).
Gli artisti: IAIA GAGLIANI, ANTONIO DI CIAULA, GIUSEPPINA CALABRESE, ANGELA CONSOLI hanno elaborato a proprio modo la rappresentazione del 40 (che ricorre anche nel formato) Differenti modalità di espressione per una traccia comune; assonanze, atmosfere, pulsioni e contrasti tra videopoesia (HanselundGRETEL with Shortpeople) e fashion performance, tra degustazioni di vino e gastronomia e assonanze musicali.

Cos'è artelocanda

Artelocanda è un progetto di promozione delle arti contemporanee e del design.
E' stato ideato come laboratorio per promuovere la cultura dell'opera d'arte come parte della nostro quotidiano.
Per questo a partire dal 2003 ARTELOCANDA ha creato di volta in volta con differenti ideatori e artisti, eventi d'arte nei LUOGHI DEL GUSTO e del vivere quotidiano.

:)

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